HELLO, LOVELY READERS. ☀
In attesa che mi venga l’ispirazione per scrivere le altre due recensioni che ho in programma per questo mese di Maggio, mi sono finalmente decisa a presentarvi le miei librerie (come ho proposto un miliardo di tempo fa in QUESTO POST). Non so se la cosa possa realmente interessarvi (boh, io adoro vedere le librerie degli altri); non so cosa uscirà fuori da questo post perché non so ancora cosa scrivere e come organizzerlo, ma, ehi, LIBRI!, ho di sicuro qualcosa da dire anche se non ho ancora nulla di programmato nella mia testolina. E poi: dai, scambiamo quattro chiacchiere tutti insieme" *big smile* :D
B O O K S H E L ( v e s ) F T O U R
Lo stato attuale delle mie librerie mi piace tantissimo e, ora come ora, sono organizzate alfabeticamente secondo il cognome degli autori. Nel corso del tempo ho provato diversi tipi di organizzazione “libresca” - a seconda del genere, dell’editore, del giorno/mese/anno di pubblicazione, dell’altezza, della lingua, della cronologia (ovvero tenendo conto dell’anno in cui sono ambientati i libri), e di sicuro qualche altro metodo che ora non mi viene in mente, ma assolutamente non in ordine di colore perché, per quanto mi piaccia l’idea e l’effetto visivo, non ho proprio il coraggio di dividere una serie o più libri di uno stesso autore - ma con quest’ultimo mi trovo stra-bene perché mi permette, per l’appunto, di tenere vicini tutti i libri di uno stesso autore, che, si sa, a volte sono pubblicati da case editrici diverse (o non vengono pubblicati per niente per quanto riguarda i libri di una stessa serie, e quindi urge il recupero in lingua) e/o sono di genere diverso. Mentirei se vi dicessi che in questo modo mi è più facile ritrovare un determinato volume tra tutti quelli che possiedo perché, a qualunque tipo di organizzazione ricorra, io so sempre dove si trova ogni-mio-singolo-libro.
Qui di lato potete vedere una delle mie due librerie giganti da sette scaffali l’una, quella accanto al mio letto. Questa qui raccoglie tutti i distopici, gli urban fantasy, i paranormal romance e i retelling che possiedo, come detto prima, in ordine alfabetico. L’unica eccezione riguarda il primo scaffale in alto che non sono riuscita a riprendere (è stata un’impresa impossibile e miseramente fallita riprenderla tutta è-è) e che ospita tutti i libri di Lisa Jane Smith - sì, proprio lei, la creatrice di The Vampire Diaries. Ho tutti i libri pubblicati in Italia e mi hanno fatto compagnia durante le superiori (ere prima della serie tv), motivo per cui mi sono fermata ai volumi scritti esclusivamente da lei decidendo di non proseguire con la lettura degli altri (lo stesso discorso vale per The Secret Circle). Sempre sullo stesso scaffale, in orizzontale e davanti, ci sono i *pochissimi* libri degli autori italiani che possiedo e che mi sono piaciuti. Ve li elenco perché, sul serio, SONO POCHI: Perfetto, Segreto, Infinito di Alessia Esse; La linea sottile di Denise Aronica; Cuore Nero (in realtà questo non mi è piaciuto, ma credo sia fuori catalogo e ha una simpatica dedica erroneamente fatta dall’autrice a mia nonna, quindi ho deciso di conservarlo c:) e Odyssea. Oltre il varco incantato di Amabile Giusti da una parte; Il sogno della Bella Addormentata di Luca Centi; L’eredità dell’ombra e I figli del caos di Marilù Monda (lei non ho mai capito se è italiana o no; mi pare italo-americana, boh): Muses e Muses. La decima musa di Francesco Falconi dall’altra.

I libri dei generi citati *ovviamente* non entrano tutti in questa libreria, quindi l’altra (quella di fronte al mio letto, tra la scrivania e l’armadio) ospita, sul quarto ripiano per il momento, una ventina di libri che non sono entrati nell’altra. (I libri della Giunti, per quanto io adori quell’adorabile formato, non so mai dove metterli perché mi sembrano dei nani tra i giganti, messi insieme agli altri; per il momento rimangono lì secondo un ordine tutto loro. c;)
Immediatamente sopra questo scaffale, quindi sul terzo, c’è uno dei miei scaffali “speciali”, ovvero quello dedicato alle serie di Cassandra Clare + i libri di Holly Black + i libri della mia dea-dovete-venerarla-anche-voi-e-amarla-e-adorarla-nei-secoli-dei-secoli-amen Maggie Stiefvater. Nel corso dei prossimi anni prevedo che Cassie Clare avrà uno scaffale tutto per sé, pertanto Holly Black e Maggie Stiefvater dovranno migrare da qualche altra parte, ma per il momento adoro questo ripiano perché raccoglie alcune delle mie autrici preferite in assoluto.

Gli ultimi due ripiani della stessa libreria ospitano (*spera di indovinare*) i contemporary YA e *i pochi* NA - anche con sfumature paranormali e thriller - che mi sono piaciuti. Non sono moltissimi, ma trovo davvero delle difficoltà nel rimanere colpita da queste trame (per non parlare dei NA, poi - nessun pregiudizio, ovviamente; ne ho provati diversi qui non presenti e non mi sono piaciuti, o meglio, non fanno per me); il fatto è che dopo un po’ iniziano a somigliarsi tutte, quindi ne leggo uno/due al massimo tre e basta… rimango però fedele agli autori che mi sono piaciuti. :3

Risalendo cinque scaffali dall’ultimo, quindi al secondo e immediatamente sopra quello della Clare, della Black e della Stiefvater, c’è un altro dei miei scaffali speciali, IL mio scaffale speciale: quello dedicato a Lewis Carrol e ad Alice. Ha preso vita all’incirca un mese e mezzo fa e, anche se al momento è piuttosto scarno, spero di riempirlo presto perché ho intenzione di espandere la mia collezione recuperando a) tutte le edizioni del libro di Carroll che mi capitano, e b) tutti i retelling scritti che mi ispirano. L’idea di collezionare Alice ce l’avevo in mente da tantissimo tempo, ma mi mancava l’input per fare il primo passo - che, per la cronaca, è stato quella bellissima edizione della Barnes&Noble che mi è stata regalata alla laurea. Alla destra di Peter Rabbit (so che non è bianco, ma è i-d-e-n-t-i-c-o al coniglio che c’é sulla mia edizione della Collins Classic, vestiti e tutto il resto) ci sono i retelling: il manga Alice in Heartland prodotto da Quinrose e disegnato da Soumei Hoshino (ci sono un’infinità di spin-off che *dovrei* recuperare, al momento ho solo il primo volume di My Fanatic Rabbit); Alice from Wonderland di Alessia Coppola (che non compare nella foto perché quando l’ho scattata non era ancora arrivato); Alice nel Paese della Vaporità di Francesco Dimitri (che, sinceramente, non mi è piaciuto); Alice in Zombieland di Gena Showalter (da recuperare assolutamente in lingua); Splintered, Unhinged ed Ensnared di A.G. Howard; e la graphic novel del film di Tim Burton. Oltre Peter Rabbit, ci sono anche fiori, chiavi, coccinelle (che purtroppo non si vedono perché non ho ripreso il lato della libreria) e un articolo di un giornale francese su Alice riportatomi da mio zio. Non so quanto durerà questo scaffale perché prima o poi avrò bisogno di spazio (al momento ho un’intero ripiano vuoto, e le due metà dei contemporary e dei fantasy ancora disponibili), quindi credo che il suo contenuto migrerà da qualche altra parte.
Passando sul primo scaffale, quindi quello sopra quello di Alice, ci sono le mie raccolte di fiabe e i libri middle-grade (mancano Le Cronache di Narnia, che mi sono dimenticata sulla scrivania =_=“), e (dietro quelle mostruose tazze che non ho tolto) i libri di Mr George R.R. Martin. (Sì, quel barattolo è un barattolo di bottoni. Sì, dietro è nascosto Coraline. Sì, non sto bene: raccolgo bottoni.)


Oltre queste due libreria giganti, ho un’altra libreria più piccolina dall’altra parte del letto che raccoglie tutti i miei classici e tutti quei libri contemporanei che non sono YA o NA (è più ordinata di quanto non sembri, è l’angolazione *giuro*). Questi hanno un’organizzazione diversa, ovvero sono a) suddivisi secondo il paese di provenienza degli autori, e b) ordinati cronologicamente in base alla data di pubblicazione, sempre tenendo vicini i libri di uno stesso autore. La mia idea sarebbe quella di creare una sorta di linea temporale evolutiva visiva della letteratura di ogni paese, ma non so se ci riuscirò mai XD anche perché diversi classici li ha mio fratello in camera, sono suoi e non vuole cedermeli, nemmeno per un bene superiore. ._. Nella seconda foto, invece, c’è il mini-scaffalino che raccoglie i libri di quando ero una mini-lettrice. *A* (La pietra filosofale manca perché l’ha rubato domenica mio fratello).
THIS IS THE END! Un biscotto a chi ha letto tutto questo blahblahblah. *offre biscotti*
In questo post non ho incluso i miei manga (che al momento vivono in uno stato di disagio. Sono troppi e ho dovuto metterli in una disposizione che non mi piace - tipo quando si è costretti a mettere i libri in orizzontale, brrr - e quindi non ve li mostro) e le graphic novel. Prometto che quando saranno tutti bellini farò un nuovo post. c:
In questi anni sono passati tra le mie mani e tra le mie librerie più libri di quelli che possiedo ora. All’inizio trovavo aberrante l’idea di scambiare e/o vendere libri, persino quelli che non mi erano piaciuti; poi ho capito che, forse e sotto una determinata ottica, questo poteva risultare un discorso egoista perché i libri sono fatti per raccontare storie e per essere amati, e se io non sono riuscita ad amarli perché togliere l’opportunità a qualcun altro che, per qualunque motivazione possibile e immaginabile, non può permettersi quel determinato titolo? Perché spesso e volentieri i prezzi sono assurdi e astronomici, e io sono del tipo “aiutiamo il mondo ad essere un posto migliore per tutti in cui vivere, PEACE&LOVE we are all brothers”. Ho iniziato quindi a trovare una nuova casa per i libri non-per me, perché lasciarli chiusi in uno scatolone mi deprime non immaginate quanto. Qualche mese fa avrò regalato un trentina di libri alla figlia di un’amica di famiglia, era felice lei ed ero felice io. :D Ne ho ancora qualcuno, chiuso e solo, ma sono sicura che troverò le persone adatte anche per loro.
A volte mi viene anche l’impulso di tenere i libri che mi sono piaciuti alla-follia e basta, ma questo significherebbe dare via mezza libreria (alcuni esempi: i libri di Becca Fitzpatrick, Lauren Kate, Jennifer L. Armentrout e Josephine Angelini che, meh, sono in bilico tra il “ti tollero ancora” e il “non ti tollero più”; e i libri di Andrea Cremer e Claudia Gray che mi sono piaciuti, ma non così tanto, o che mi ricordano i miei primi tentativi da lettrice di questi generi), ma non sono ancora pronta a questo passo!
Insomma, credo che si possa concludere in questo modo: adoro così tanto i *miei* libri, - anche quelli che non mi sono piaciuti - che penso sempre a loro e mi preoccupo che stiano bene, se hanno bisogno di rimanere ancora un po’ con me o se hanno bisogno di trovare altri lettori. Oppure sono semplicemente pazza, che è la conclusione più facile, veloce e vera a cui si può giungere arrivati a questo punto. è-è
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about my books, and your books, my bookshelf, and your bookshelf