Buona sera, guys :)
Se riuscite a leggere questa recensione, vuol dire che sono riuscita a beccare un momento in cui la linea prende! *applause* Purtroppo è un paio di giorni che sto lottando con il modem che ha deciso di prendere solo la sera tardi o solo qualche momento (tipo dieci minuti) durante la giornata. Ieri sera e nel primo pomeriggio sembrava essersi ripreso, ma mi ha preso solo in giro. =_="
Nonostante questo, però, mi sono messa a scrivere la recensione di un altro libro che verrà pubblicato tra poco dalla DeAgostini con il titolo L'ESTATE DEI SEGRETI PERDUTI. Questa situazione mi fa sorridere perchè le ultime tre recensioni parlano di libri che verranno pubblicati tra poco, ed è stata una cosa del tutto casuale. Subito dopo aver ordinato i libri in lingua, sono stati annunciati anche da noi. Speriamo sia così anche le prossime volte, no? :3
di E. Lockhart
Editore: Delacorte
Pr (13 Maggio 2014)
Pagine: 227
Prezzo: €
11.60
Una famiglia bella e distinta.
Un’isola privata.
Una ragazza brillante e danneggiata; un
ragazzo passionale e politico.
Un gruppo di quattro amici – i Liars –
la cui amicizia diventa distruttiva.
Una rivoluzione. Un incidente. Un segreto.
Bugie su bugie.
Vero amore.
La verità.
We were liars è una suspanse novel moderna e raffinata di E.
Lockhart, finalista del National Book Award e premiata Printz Award.
Leggilo.
E se qualcuno ti chiede come finisce,
MENTI semplicemente.
My rolling thought
Fa’ sempre ciò che hai paura di fare.
I’m
w o r d l e s s .
Come faccio a parlarvi di un libro come We were liars? Credo sia una missione impossibile.
Mi capita di rimanere senza parole dopo aver finito un libro, ma
un conto è quando mi succede per autori con cui ho un po’ di confidenza e quindi
so già che devo aspettarmi qualcosa di strano (ogni riferimento è puramente
casuale), un altro quando mi succede per autori di cui non ho mai sentito
parlare come E. Lockhart e per un libro come We were liars.
We were liars è strano.
We
were liars è particolare.
We
were liars è intrigante.
We
were liars è un libro talmente soggettivo che vi invito a leggere senza
tener conto delle stelline che ho assegnato.
We
were liars è la storia di Cady (Cadence), una ragazza che ha trascorso
ogni estate della sua vita a Beechwood, l’isola privata della sua famiglia nei
pressi del Massachussetts. Durante l’estate del suo quindicesimo compleanno,
succede qualcosa di terribilmente sbagliato, e all’improvviso niente è più lo
stesso. Due anni dopo, nell’estate dei suoi diciassette anni, Cady fa ritorno a
Beechwood. Quello che le è successo non frena il suo desiderio di ricordare, di
riportare alla luce gli eventi di due anni prima, nonostante la sua famiglia abbia
innalzato un vero e proprio muro attorno la verità.
We
were liars è la storia della famiglia Sinclair. Una ricca, potente e
chiacchierata famiglia in cui tutti sono belli, bianchi e biondi. I Sinclair
sono perfetti, ma solo in apparenza. Non parlano di cose che li rendono tristi,
non mantengono i contatti durante i nove mesi che non trascorrono insieme,
curano i mali dell’anima spendendo soldi su soldi. I Sinclair vogliono credere
e far credere di essere perfetti.
We
were liars è la storia di tre sorelle che farebbero di tutto per
conquistare il favore del padre muovendo i loro figli come pedine degli
scacchi.
We
were liars è la storia di Cady, Johnny, Mirren e Gat - i Liars - che
nascondono un segreto.
We
were liars mi ha conquistato per diversi motivi, da quello più estetico e
superficiale a quello che porta a pensare e a mettere in discussione ciò in cui
si pensa di credere.
Il libro si apre con una cartina dell’isola di Beechwood, l’albero
genealogico della famiglia Sinclaire ed è diviso in cinque parti che si
alternano tra passato e presente dal punto di vista di Cady, il punto di vista
traballante di una mente compromessa su cui non si puo’ fare affidamento, che
ricorda a tratti, ma che poi si oscura di nuovo, che vede la luce, ma che poi
ripiomba nell’oscurità.
L’intera storia è stata pensata per mandare in crisi il
cervello, per portare a pensare, ad elaborare teorie su teorie, a cercare quel
dettaglio o quell’indizio che farà capire che piega prenderanno gli eventi. Anche
E. Lockhart ha pensato molto alla sua storia, attentamente e minuziosamente,
riuscendo a scrivere qualcosa da cui è impossibile staccarsi, se non quando si è
arrivati all’ultima pagina, alla verità che si è cercata di scoprire fin dall’inizio.
Ho apprezzato davvero tanto la storia, il modo in cui stata concepita e portata
avanti. Me ne sono innamorata perché è quel tipo di storia che sai ti riserverà
delle sorprese, ti stupirà, ti lascerà a bocca aperta per via di un finale
tragico e inaspettato, ma altrettanto potente e da lasciarti… senza parole.
Credo però che nei piani di E. Lockhart non ci sia stato solo l’intento
di scrivere una storia con caratteristiche del genere per il semplice gusto di
scriverla. Quello che ho percepito è che E. Lockhart voglia far riflettere su
quanto ciò che si è in relazione alle proprie radici, alle proprie origini, al
modo in cui ci vedono gli altri influisca sulle nostre aspirazione, sulla
nostra vita, su ciò che siano realmente. Nel caso della famiglia Sinclaire,
essere privilegiati significa essere migliori degli altri e superiori agli
altri. Ma sentirsi superiori porta ad escludere automaticamente tutti coloro che
non lo sono, quindi tutti, e per quanto ci si possa sentire tali si finisce per
rimanere da soli, no?
Ciò che succede alla fine del romanzo conta davvero poco: sta a
noi interpretare quanto abbiamo letto, a trarre le nostre conclusioni, a
trovare la chiave di lettura del tutto. I Sinclaire rimarrano sempre i
Sinclaire? E la mente di Cady riuscirà a trattenere quello che è riuscita
finalmente a ricordare? Le mie risposte sono sì e no.
Ho lasciato lo stile dell’autrice all’ultimo. Beh, We were liars è scritto magnificamente:
si susseguono capitoli brevi o comunque non molto lunghi alternando diversi stili e tecniche di scrittura. We were liars non è solo un romanzo, ma
a tratti è anche una poesia, una canzone, una fiaba.
In conclusione, vi consiglio di leggere We were liars e di non prenderlo come una leggera lettura estiva.
E. Lockhart ha tutte le carte in regola per farsi apprezzare. Sicuramente la terrò sott’occhio.
Ha scritto anche altri romanzi, ma da quanto ho capito We were liars è la sua “eccezione”. Spero che a voi piaccia. c:
PS: We were liars mi ha ricordato un po’ un film in cui mi sono
imbattuta un paio di anni fa. Non riesco a resistere, quindi devo per forza
scrivervi il titolo! Ve lo metto evidenziato in bianco e tra parentesi, però, perché
se andate a leggervi la trama capite subito il risvolto della storia. Magari
venite a leggervelo dopo aver concluso il libro.